AEPCIS - Associazione Europea Psicofisiologi Clinici per l'Integrazione Sociale

AEPCIS - Associazione Europea Psicofisiologi Clinici per l’Integrazione Social

ARTETERAPIA E TERZA ETÀ

“La terza età è quella parte di storia che presuppone con un’assurda presunzione negativa di non avere storia, perché tara il proprio presente sull’ipotetico futuro che ritiene essere incerto” (Vezio Ruggieri)

Come nell’adolescenza, nella terza età avvengono evidenti cambiamenti: le capacità cognitive, le prestazioni, il corpo cambiano.

Si cambia e non si sa cosa si diventerà.

Diventa importante superare gli stereotipi, l’immagine che l’operatore ha dell’anziano.
Un operatore geriatrico che ha un’immagine (seppure inconsapevole) dell’anziano come di “buon vecchietto”, “barba bianca”, “noioso nonnino” farà si che tale immaginario risulti impegnativo nella mente di un anziano che, pur di avere un’identità, si modulerà su questi immaginari.

L’altro aspetto (oltre all’immaginario dell’altro) che regola l’autorappresentazione è la sensorialità.

Un obiettivo dell’Arteterapia infatti è dare spazio ai sensi: la percezione non è un processo passivo (lo stimolo colpisce il recettore ma anche lo stesso recettore si modella in relazione allo stimolo) ma un processo attivo.
I processi sensoriali nell’anziano decadono, c’è una demielinizzazione dei neuroni, una diminuzione degli stessi neuroni, ma questo avviene in maniera diversa da persona a persona. I processi sensoriali decadono in maniera diversa a seconda del tipo di struttura identitaria che la persona ha.

L’Arteterapeuta parte dal lavoro sull’Immaginario: l’immagine che ognuno ha di se stesso si crea sulla base di afferenze nervose che partono dai sensi.

SENTO DUNQUE ESISTO

Un anziano che ricomincia a toccarsi, che inizia a gustare, si sente e si segnala a se stesso, riaccende la propria immagine corporea.
Una Ricerca fatta in provincia di Siena da Sara Della Giovampaola ha osservato e riscontrato statisticamente che gli anziani con più dolori sono anziani con problematiche legate agli oggetti interni (In psicodinamica esperienze legate alle figure genitoriali diventate rappresentazione, presenza stabile).